La coppia di Fucecchio, ormai conosciuta da tutti gli appassionati, nel 2005 è stata la prima a riprodursi in Toscana dopo secoli di assenza della specie; negli anni successivi ci sono state anche altre nidificazioni sia nelle vicinanze del Padule che in altre parti della Toscana.
Si tratta ancora di poche coppie, il numero delle quali sta lentamente aumentando per l’insediamento di altri individui o il ritorno dei giovani nati localmente che, al raggiungimento della maturità sessuale (3 o 4 anni) potrebbero nidificare nelle zone di origine.
I nidi delle cicogne sono un vero spettacolo della natura, e trovandosi su pali e tralicci sono facili da osservare; ai visitatori raccomandiamo comunque di mantenere sempre una distanza di sicurezza dal nido, per evitare ogni possibile disturbo alla coppia nidificante.
La Cicogna bianca (Ciconia ciconia)
La Cicogna bianca è una specie migratrice a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea; nidifica alle medie latitudini in Europa, Asia Minore e Nord Africa e sverna prevalentemente in Africa, a sud del Sahara.
Le principali rotte migratorie passano per Gibilterra ed il Bosforo, ma anche l’Italia è interessata da un crescente passaggio primaverile ed autunnale, dovuto probabilmente all’aumento delle popolazioni dei paesi confinanti, come la Svizzera e la Francia. Durante le migrazioni la specie è gregaria e forma grandi stormi, ma nella fase riproduttiva ha un comportamento territoriale; coppie solitarie, o localmente raggruppate, costruiscono i nidi su alberi, edifici, tralicci e strutture artificiali.
Le aree di nidificazione in Toscana 2024
Nella stagione riproduttiva 2024 i nidi attivi in Toscana sono almeno 13:
- Fucecchio – FI (margini Padule di Fucecchio), 1 nido, 2 pulcini
- Monsummano Terme – PT (margini Padule di Fucecchio) primo nido, 2 pulcini
- Monsummano Terme – PT (margini Padule di Fucecchio) secondo nido, 2 giovani involati
- Monsummano Terme – PT (margini Padule di Fucecchio) terzo nido, 3 pulcini
- Monsummano Terme – PT (margini Padule di Fucecchio) quarto nido, 3 pulcini (2 involati)
- Monsummano Terme – PT (margini Padule di Fucecchio) quinto nido, nidificazione fallita
- Monsummano Terme – PT (margini Padule di Fucecchio) sesto nido, nidificazione fallita
- Monsummano Terme – PT (margini Padule di Fucecchio) settimo nido, nidificazione fallita
- Porcari – LU 1 nido, 1 pulcino
- Cascina – PI 1 nido, 4 pulcini
- Caserana – PT 1 nido, 3 pulcini
- Iolo – PO 1 nido, 3 pulcini
- Calice – PO 1 nido, 2 pulcini
- (Bolgheri – LI 1 nido), nido non attivo
Le aree di nidificazione in Toscana 2023
Nella stagione riproduttiva 2023 i nidi attivi in Toscana sono almeno 11:
– Fucecchio – FI (margini Padule di Fucecchio), 1 nido, 2 pulcini
– Monsummano Terme – PT (margini Padule di Fucecchio) primo nido, 1 pulcino
– Monsummano Terme – PT (margini Padule di Fucecchio) secondo nido, 2 pulcini
– Monsummano Terme – PT (margini Padule di Fucecchio) terzo nido, 2 pulcini
– Monsummano Terme – PT (margini Padule di Fucecchio) quarto nido, nidificazione fallita
– Monsummano Terme – PT (margini Padule di Fucecchio) quinto nido, 2 pulcini
– Monsummano Terme – PT (margini Padule di Fucecchio) sesto nido, 2 pulcini
– Porcari – LU 1 nido, 2 pulcini
– Cascina – PI 1 nido, 2 pulcini
– Caserana – PT 1 nido, 2 pulcini
– Iolo – PO 1 nido, 1 pulcino
– Calice – PO 1 nido, nidificazione fallita
– (Bolgheri – LI 1 nido), nidificazione fallita
Il ritorno in Italia
La Cicogna bianca (Ciconia ciconia) si riproduceva in epoca romana in tutto il Paese, ma già nel XV secolo era confinata come nidificante alla Pianura Padana e forse già dal XVI secolo completamente estinta in Italia.
La scomparsa in tempi storici è da attribuire in un primo momento ai massicci prelievi di pulcini a scopo alimentare (soprattutto nel Rinascimento) e successivamente alle diffuse alterazioni ambientali che hanno profondamente modificato le aree di alimentazione.
Nella seconda metà del XX secolo, il mancato insediamento di alcune coppie di Cicogna bianca è dovuto all’abbattimento illegale di soggetti in periodo riproduttivo, nonostante che la specie sia protetta in Italia già dal 1937.
Attualmente, numerose perdite sono dovute al moltiplicarsi delle linee elettriche, e la folgorazione costituisce, in Italia come nel resto d’Europa, una delle più importanti cause di decesso.
Considerando che in questa situazione un recupero spontaneo della popolazione nidificante italiana appariva poco probabile, nel 1985 la LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) intraprendeva una campagna di sensibilizzazione ed un primo progetto di reintroduzione della specie.
Nasceva così a Racconigi il primo un centro di allevamento di cicogne bianche, partendo da un nucleo di individui forniti dal Centro svizzero gestito da M. Bloesch; alltri centri venivano poi realizzati anche in altre regioni, fra cui la Toscana (Centro Carapax di Massa Marittima), contribuendo sia alla sensibilizzazione nei confronti della salvaguardia della specie, sia al rilascio in natura di nuovi stock di potenziali riproduttori.
Dopo vent’anni di impegno per la conservazione della specie, nella stagione riproduttiva 2005 ben 160 coppie di Cicogna bianca nidificavano in molte regioni italiane, fra cui la Toscana.
I primi nidi in Toscana
La prima nidificazione allo stato libero in Toscana risale al 2005, quando una coppia mista costituita da una femmina proveniente dal Centro Carapax di Massa Marittima (GR) e da un maschio probabilmente selvatico si insedia su un traliccio ENEL a Fucecchio, ai margini del Padule, riproducendosi con successo anche negli anni successivi.
Nella primavera 2007 una coppia di cicogne inanellate, di cui una sicuramente proveniente dal Centro Carapax, inizia a nidificare su un traliccio ENEL a Titignano, nel comune di Cascina.
Nel 2008 una terza coppia di cicogne, costituita da una femmina proveniente dal Centro Carapax e da un maschio presumibilmente selvatico, nidifica per la prima volta su un palo elettrico all’interno dell’Oasi WWF di Bolgheri.
Nel 2009 si registrano sia la prima nidificazione con successo (dopo un tentativo infruttuoso nell’anno precedente) a Monsummano Terme, ai margini del Padule di Fucecchio, che un nuovo tentativo, purtroppo fallito, a Grecciano (LI).
Nel 2010 le cicogne nidificano anche in due nuovi siti toscani; a Porcari (LU), dove sono stati allevati 3 giovani, e a Foiano della Chiana (AR), dove purtroppo muoiono ambedue i giovani prima dell’involo.
Nel 2011 non si è ripetuta la nidificazione a Grecciano ma si è aggiunto un nuovo nido a Iolo (PO); nel 2012 si registrano anche due nuovi tentativi di nidificazione a Cerreto Guidi (FI) e Quarrata (PT).
Negli anni successivi ci sono tentativi di nidificazione anche in altri siti, e soprattutto aumentano i nidi a Monsummano Terme: l’area del Fossetto si trasforma in una vera e propria “cittadella” delle cicogne (6 nidi vicini fra di loro nel 2023).
I motivi del ritorno
Le nidificazioni in Toscana si inseriscono quindi in un processo di graduale ricolonizzazione favorito dall’adozione di misure di protezione e da progetti di reintroduzione realizzati da associazioni e centri specializzati.
Nel caso del Padule di Fucecchio il ritorno della Cicogna bianca è dovuto anche agli interventi di miglioramento ambientale effettuati nella Riserva Naturale, che hanno determinato nuove condizioni favorevoli all’insediamento della specie.
La messa in sicurezza dei nidi
Sui pali e tralicci occupati dalle cicogne ENEL (poi E-distribuzione) ha sempre effettuato, con la consulenza tecnico-scientifica del Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio, interventi di messa in sicurezza per scongiurare il pericolo di folgorazione degli adulti o dei giovani nati.
Sono state installate guaine di protezione sui conduttori fino a circa 2 metri dal nido, rivestendo con nastro isolante le parti metalliche che sostengono gli isolatori; inoltre è stata posizionata (in periodo invernale, per non disturbare le cicogne) una piattaforma artificiale rialzata, trasferendovi il vecchio nido per allontanarlo dai cavi elettrici.