Vittoria Tognozzi

Vittoria Tognozzi (foto di Enrico Zarri).

Come una canna al vento

Mercoledì 26 febbraio 2025 Vittoria Tognozzi, la nostra Vittoria, ha ricevuto dalle mani del Capo dello Stato Sergio Mattarella l’onorificenza di commendatore dell’ordine al merito della Repubblica italiana.
Una grande emozione per chi conosce bene Vittoria e la storia della sua vita, segnata in maniera indelebile dall’Eccidio del Padule di Fucecchio del 23 agosto 1944 in cui a soli 6 anni perse la madre e le sorelline.
Quel tragico giorno la furia nazifascista privò Vittoria, come tanti altri sopravvissuti, degli affetti più cari, stravolgendo per sempre anche la sua vita futura, condizionata da quel ricordo indelebile e da mille difficoltà.
E la vita per Vittoria non è stata certo una passeggiata; ha dovuto sopportare altre dure prove, ma si è sempre comportata come le canne al vento, che in Padule si piegano ma si rialzano sempre dopo la tempesta.
Negli anni ’90 abbiamo scoperto questa grande donna come testimone dell’Eccidio, ma anche come una delle ultime artigiane delle erbe palustri, ancora capace di trasformare la “sala” e il “sarello” in sporte e cappellotti.
Da lì è iniziata una grande attività di divulgazione con giovani e adulti sull’Eccidio e sulla vita di un tempo in Padule: il premio assegnato fa riferimento soprattutto al suo impegno trentennale per tramandare la Memoria.
Speriamo che il clamore mediatico riaccenda i riflettori anche sui risarcimenti dovuti ai familiari delle vittime italiane di crimini nazifascisti, già rifiutati dalla Germania e in ritardo anche da parte del nostro Stato.