La famiglia delle Iridaceae comprende molte piante che già duemila anni fa l’antico botanico e medico greco Dioscoride chiamava “iris” (da iride, arcobaleno) per la grande varietà cromatica dei fiori.
Alcune iris però si distinguono per i colori più discreti, anche se l’eleganza è quella tipica delle congeneri: è il caso di Hermodactylus tuberosus (o Iris tuberosa), conosciuta come Bellavedova o Bocca di lupo.
La pianta, alta circa 40 cm, porta sullo stelo un grande fiore unico, terminale, con tre tepali interni (vessilli) di colore verde-giallognolo e tre esterni (ali) con lamina vellutata, bruno-violacea, e curvata verso il basso.
La suggestione di una pianta vestita a lutto ha ispirato il nome Bellavedova; come nelle iris “barbate”, si tratta probabilmente di una pista per gli insetti impollinatori che atterrano letteralmente sul velluto.
La specie, tipicamente mediterranea, è diffusa nell’Europa meridionale e orientale, e naturalizzata in altre aree; da noi fiorisce in febbraio-marzo in prati ed aree incolte, e soprattutto negli oliveti.
Da osservare e fotografare, senza raccogliere: lasciamo intatta questa bellezza per chi camminerà dopo di noi sullo stesso sentiero.