La stagione delle orchidee spontanee, tipicamente primaverili, inizia già in questo periodo con una specie a fioritura invernale: la Barlia robertiana, presente anche se con pochi e spesso isolati esemplari sulle pendici del Montalbano e delle Cerbaie.
La pianta è imponente (fino a 80 cm di altezza) e porta un’infiorescenza conico-cilindrica con 20-60 fiori grandi e di un colore che varia dal biancastro al violetto, talvolta con sfumature verdastre e spesso con caratteristiche macchie e strie porporine.
I fiori della Barlia non producono nettare ma ospitano degli Afidi che emettono la “melata”, secrezione zuccherina ricercata dagli insetti pronubi; in particolare apoidei come il Bombo degli orti Bombus hortorum e l’Ape legnaiola Xylocopa violacea.
Come tutte le orchidee, è una specie protetta a livello nazionale, ma minacciata dalla raccolta per il suo aspetto vistoso: in diversi casi mi è capitato di trovare fusti e fiori visibilmente sfilati da mani umane, e non scavati dai soliti “cinghiali espiatori”.
Rari o meno, riusciremo un giorno a lasciare i fiori in natura?